Dal 26 al 30 settembre a Gubbio torna Il Festival del Medioevo, un grande evento culturale, colto e insieme popolare, incentrato sulla divulgazione storica. Il festival, gratuito e aperto a tutti, raccoglie ogni anno, intorno ad un tema specifico, un centinaio di storici, saggisti, filosofi, scrittori, registi, architetti e giornalisti.
Il tema della quinta edizione sarà: “Barbari. La scoperta degli altri.”
Segnaliamo tra i tanti interventi quelli di alcuni nostri autori: Alessandro Barbero (Costantino il vincitore, 2016), Glauco Maria Cantarella (Gregorio VII, 2018), Franco Cardini (Contro Ambrogio, 2016; Il Sultano e lo Zar, 2018), Marina Montesano (Caccia alle streghe, 2012; Marco Polo, 2014), Giorgio Ravegnani (Teodora, 2016; Ezio, 2018), Alessandro Vanoli (Idolatria, 2018)
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La Salerno Editrice è da sempre molto attenta allo studio e all’approfondimento storico di epoche diverse e in particolare il nostro catalogo è ricco di testi rappresentativi del Medioevo.
E’ da qualche giorno in libreria la nuova edizione della Divina Commedia, il libro che del Medioevo è il figlio più illustre, capolavoro di Dante Alighieri, a cura di Enrico Malato, nella pregiata collana dei “Diamanti”. Il prezioso cofanetto contiene due tomi: nel primo sono racchiuse le tre cantiche “Inferno” “Purgatorio” e “Paradiso”, nel secondo il “Dizionario” che fornisce notizie dettagliate sui personaggi, i luoghi, i riferimenti mitologici, storici, astronomici, il lessico filosofico e tecnico. Un vero e proprio «vademecum» per gli appassionati di Dante, in vista del Settecentenario della morte del Poeta (1321/2021).
Al Festival del Medioevo sarà possibile acquistare i nostri titoli di medievistica, compresa anche la Divina Commedia, recandosi presso lo stand Salerno Editrice, presente per tutta la durata della manifestazione.
Il grande racconto della Storia è legato a doppio filo alle vicende dell’attualità. Perché, come sosteneva il grande medievista Jacques Le Goff “il Medioevo è la nostra giovinezza; è forse la nostra infanzia”.
Conoscere il Medioevo dunque per capire meglio chi siamo adesso.
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